Fette di kamut bio

Perchè scegliere le fette di kamut bio

Per la preparazione delle fette di kamut bio viene impiegata la farina di Triticum turgidum, un particolare tipo di cereale la cui cultivar denominata Khorasan è protetta dal marchio registrato Kamut® di proprietà dell'azienda Kamut International. Il marchio prevede che la coltivazione del Khorasan kamut segua il metodo biologico statuniense che oltre a garantire la totale assenza di incroci o ibridazioni, assicuri la qualità dei prodotti ottenuti dalla sua lavorazione. Ma le proprietà più importanti del kamut sono dettate dai suoi valori nutrizionali, maggiori rispetto al pane prodotto con farina biologica di un qualsiasi altro frumento. Studi piuttosto approfonditi hanno dimostrato che il kamut contiene circa il 40% in più di proteine vegetali rispetto ad altre varietà di grano, oltre ad essere ricco di polifenoli e acidi grassi, zinco e magnesio. Dunque durante i pasti o per uno snack pomeridiano, scegliere di consumare le fette di kamut bio, significa soprattutto aiutare le cellule del nostro organismo a proteggersi dallo stress ossidativo. Non solo, consumate nella stessa quantità di altri prodotti di panificazione, le fette di kamut bio sfamano di più.
Fette pane

Le Fascine Olio Extravergine Di Oliva Biologico 100 % Italiano In Latta Da 3 Litri Prodotto da Mono Cultivar Provenzale ( Peranzane )

Prezzo: in offerta su Amazon a: 35,9€


Il gusto del kamut: buono forte e salutare

Panettone kamut La farina di kamut è prodotta con il grano Khorasan coltivato da migliaia di anni nella Mezzaluna Fertile. Il Khorasan è un cereale di qualità superiore dal quale si ottiene questa farina ricca di proprietà nutrizionali benefiche per la salute. La farina di kamut viene impiegata per la preparazione di pasta, pane, grissini e fette di kamut bio, dal gusto molto piacevole e particolare, caratterizzato da un lieve sentore di noci. Il pane come gli altri prodotti di panificazione, ha un colore scuro ed è molto soffice, mentre la pasta ha la qualità di tenere bene la cottura. La farina di kamut viene definita una farina "forte", perché pur avendo un'ottima capacità di trasformazione, le proteine in essa contenute, costituiscono uno scheletro resistente nella struttura degli impasti durante lievitazione e cottura. Dunque i prodotti preparati con la farina di kamut mantengono una certa compattezza, motivo per il quale il suo impiego trova la resa migliore nella preparazione di impasti dolci e salati che hanno tempi lunghi di lievitazione, come ad esempio i panettoni.

  • Grissini integrali biologici con intingolo I grissini integrali biologici sono una merenda gustosa e dietetica adatta a chi deve perdere peso o semplicemente è un appassionato di cibo bio integrale. Ne esistono diverse versioni, tutte integral...
  • Fette biscottate con uova E' noto che la colazione è il pasto più importante della giornata. Di conseguenza saltarla o mangiare una merendina confezionata in tutta fretta non solo rallenta il metabolismo, che si traduce in un ...
  • Gallette di riso Demonizzare un prodotto è sempre (o quasi) sbagliato e sulle gallette, i classici sostituti dietetici del pane, se ne sono dette tante. In realtà, come qualsiasi altro prodotto in commercio, anche le ...
  • Pagnotte di pane Il pane viene definito biologico nel momento in cui è prodotto utilizzando la farina che proviene da grano o altri cereali, coltivati seguendo le regole dell’agricoltura biologica. Di conseguenza sarà...

Panificio Zorzi - Mini Grissini Sfizzi Biologici al Farro con lievito madre e olio extravergine di oliva - pacco 8 confezioni da 200 g

Prezzo: in offerta su Amazon a: 21,99€


Curiosità sul kamut

Bob quinn Non tutti sanno la vera storia del kamut, si racconta che alla fine della seconda guerra mondiale, un pilota americano ha trovato a Dashare in Egitto, all'interno di una tomba, una manciata di semi presumibilmente di almeno quattromila anni. Verso la fine degli anni cinquanta, il pilota regala alcuni di questi semi a un suo amico (la leggenda narra che ne regala esattamente 36) che a sua volta li spedisce a suo padre agricoltore. Questi semi vengono così piantati consentendo l’avvio di una piccola coltivazione. Denominato "grano del faraone Tut" il cereale dalle dimensioni così grandi rispetto al grano normale, in poco tempo fa il giro delle fiere del Montana, ma dopo pochi anni viene completamente dimenticato fino agli anni settanta. Una famiglia di agricoltori recuperano nello scantinato di un amico una scatola con questi semi e decidono di coltivarli. Bob Quinn il più giovane dei figli, talentuoso negli affari, decide di usare il nome egizio "kamut" per rendere riconoscibile quel grano e commercializzarlo con maggiore facilità. Così Quinn dopo avere registrato nel 1989 il nome Kamut affiancandogli il marchio con la piramide egizia, fonda la Kamut International Ltd.


Fette di kamut bio: Panini vegetariani

Fette kamut Complice la fretta durante la pausa pranzo e la difficoltà di reperire piatti veloci ed al tempo stesso sani, il pasto consumato al volo, giusto per appagare l'appetito, è il nemico giurato del benessere (e della linea). Eppure basterebbe un panino fatto bene, non il solito panino, ovvero quello che appesantisce o peggio che non appaga, un panino preparato con ingredienti sani e naturali, in grado di dare all'organismo proteine, zuccheri e vitamine sufficienti all'organismo, per proseguire la giornata di lavoro. Partiamo dal pane: preparare un panino con il pane di kamut bio consente di assimilare la giusta dose di proteine buone, quelle vegetali, oltre che una quantità di acidi grassi, polifenoli, zinco e magnesio, più elevata rispetto ad altri tipi di pane bio. Le fette di kamut bio hanno un sapore piacevole, del tutto particolare che si accorda con gusti altrettanto forti, come ad esempio certi tipi di formaggi e verdure, quali: gorgonzola e feta, peperoni, melanzane, radicchio ecc. magari con l'aggiunta di qualche salsa saporita. È possibile preparare il panino per la pausa pranzo anche il giorno prima, perchè le fette di kamut bio, mantengono a lungo freschezza e fragranza.



COMMENTI SULL' ARTICOLO