Farro celiaci

Cosa c'è da sapere sul farro celiaci

Il farro celiaci è un cereale conosciuto sin dall'Antica Roma. A quanto pare, infatti, si può stimare la sua nascita intorno al 5000 a.C. come un ibrido di grani di provenienza mediorientale, anche se secondo alcune teorie veniva già consumato nel Neolitico. Per lungo tempo, però, è stato poco usato, a favore di un'alimentazione improntata principalmente sul frumento. Ultimamente, invece, è ritornato in auge, anche perché si crede che sia indicato in caso di intolleranze o di celiachia. Il farro viene utilizzato per la produzione di pane, biscotti, zuppe e paste ed è consigliato soprattutto perché estremamente ricco di proteine e di fibre. Quindi è un prodotto indicato nelle diete vegetariane per compensare una carenza proteica, ma anche nelle diete volte a dimagrire in quanto l'alto contenuto di fibre favorisce l'attività intestinale.
Pane di farro

Nutringo Mix Preparazione Pane 3x200g Contenuto 20% di Proteine | 4g. Carboidrati | Nessun Grano di Cereale | Gluten Free | Per Chetogenica, Low Carb e Costituire Massa Magra | Pane Per Diabetici

Prezzo: in offerta su Amazon a: 15,49€


Il farro è indicato in caso di celiachia?

Zuppa di farro e verdure In primo luogo bisogna chiarire che la celiachia non è un'intolleranza, bensì una risposta autoimmune che l'organismo attua in presenza della proteina del glutine. Per tale motivo, anche quantità molto minime di questa possono danneggiare i villi intestinali e, di conseguenza, impedire il normale assorbimento dei minerali e delle vitamine. Quindi, anche se contiene molto meno glutine rispetto all'orzo, alla segale e al frumento, anche il farro è controindicato per i celiaci. Un discorso diverso viene fatto, invece, per quanto riguarda le intolleranze. Se si tratta di una forma blanda, il farro celiaci può risultare molto più digeribile rispetto agli altri cereali e, grazie ad esso, si può riprovare il piacere di mangiare un piatto di pasta senza sentirlo sullo stomaco per tutto il giorno e senza avere spiacevoli conseguenze.

  • Spighe di farro Negli ultimi tempi la celiachia, ovvero l'intolleranza al glutine, si è manifestata in un numero sempre crescente di persone. Chi scopre di essere celiaco si chiede quale sia il tipo di alimentazione ...

Come avviare un negozio di prodotti per celiaci e per intolleranze alimentari. Con aggiornamento 2018. Con CD-ROM

Prezzo: in offerta su Amazon a: 39€


Benefici farro celiaci

Grani di farro Rispetto al grano tenero e al grano duro, il farro è più digeribile e più proteico. Inoltre, sia nella sua forma integrale che decorticato, il farro è ottimo per combattere la stitichezza e, secondo quanto è emerso da alcuni studi, anche per proteggere la mucosa gastrica da ulcere e gastriti. Ottimi risultati si riscontrano anche per quanto riguarda l'apparato cardiovascolare, infatti riduce il colesterolo "cattivo" LDL che, come è risaputo, è estremamente problematico per il cuore e per i vasi sanguigni e previene l'aterosclerosi. Benefici si ottengono anche nella prevenzione dal diabete di tipo 2, combattendo l'insulino-resistenza, l'obesità e l'ischemia. Per finire, il farro dà una sensazione di sazietà anche dopo una porzione media, in questo modo si apporta solo il giusto quantitativo di sostanze necessarie, senza esagerare e quindi ingrassare.


Farro celiaci: Controindicazioni all'assunzione del farro celiaci

Scritta Gluten Free Nonostante i benefici siano notevoli, esistono alcune situazioni in cui è controindicata l'assunzione di farro. In primo luogo, come abbiamo già detto in precendenza, non è indicato per i celiaci perché contiene glutine. Quindi è importante non farsi confondere e credere di aver trovato un cereale gluten-free, perché non è assolutamente così. Coloro che invece hanno un'allergia o un'intolleranza verso altre proteine del grano, possono trovarlo più digeribile. Per le sue proprietà lassative, invece, non è adatto a coloro che soffrono di colite cronica. Può esserne valutato l'uso se si soffre di coliti sporadiche, ovviamente non nel periodo in cui si è soggetti. In generale, comunque, è bene chiedere al proprio medico curante o ad un nutrizionista, se può essere mangiato in tutti quei casi in cui si accusano disturbi di qualsiasi tipo all'apparato gastro-intestinale.



COMMENTI SULL' ARTICOLO