Coltivato già migliaia di anni fa dagli Aztechi e dagli Incas che lo chiamarono "grano degli dei" e ne fecero la base della loro alimentazione, insieme con il mais e la quinoa, l'amaranto in chicchi biologici proviene da una pianta con larghe foglie verdi e fiori di un rosso brillante che noi abbiamo finora utilizzato per scopo ornamentale, trascurandone le qualità alimentari. I bei fiori dell'amaranto racchiudono invece dei semi simili a chicchi di cereale che sono ricchissimi di principi nutritivi. Esso infatti ha la stessa resa di altri cereali di uso comune come il riso e un valore nutrizionale analogo alla quinoa. Non essendo propriamente un cereale come l'avena il grano o il riso, ma uno pseudo-cereale, l'amaranto è privo di glutine e dunque può essere inserito in una dieta per chi soffre di celiachia.
Cos'è che rende l'amaranto in chicchi biologici così interessante per la nostra dieta? Esso può essere definito un super-alimento, perché è ricco di principi nutritivi. Innanzitutto è una fonte di proteine vegetali di alta qualità tra cui due amminoacidi essenziali, la lisina e la metionina, che generalmente si trovano nei cereali solo in minime quantità. Le proteine contenute nell'amaranto sono facilmente digeribili e possono sostituire nella dieta le proteine di origine animale per chi voglia seguire una dieta vegetariana o vegana. L'amaranto in chicchi biologici, inoltre, è ricco di ferro, manganese, fosforo e calcio, vitamine del gruppo C e B e presenta un contenuto di fibre che il triplo di quelle offerte dal frumento. L'essere privo di glutine lo rende adatto sia a chi soffre di celiachia sia a chi ha bisogno di una dieta leggera e depurativa.
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L'amaranto in chicchi biologici si cucina come il riso: si lascia bollire in abbondante acqua salata per circa 30'-40', al termine dei quali i chicchi dovrebbero risultare morbidi. Anche se non è necessario l'ammollo prima della cottura, è bene procedere ad un risciacquo dei chicchi, così che durante la cottura essi non produrranno mucillagini. L'amaranto può essere unito ad altri cereali, come il riso o la quinoa, in modo da risultare più leggero e può essere utilizzato per preparazioni simili al cous cous, con aggiunta di verdure o per piatti di minestra, con il brodo vegetale. Frullato, l'amaranto è un addensante eccezionale per zuppe, salse e persino gelatine e, ancora, può essere uno sfizioso spuntino se in una padella capiente si fanno saltare i grani che si gonfieranno proprio come il pop corn.
Ed ecco una ricetta fresca e sana per sfruttare tutte le proprietà di questo eccezionale alimento: il tabulè con l'amaranto. Per quattro persone ci occorreranno:
• 400 grammi di chicchi biologici di amaranto• due cipolle di tropea• una decina di pomodori ciliegino• un cetriolo medio• un peperone giallo e uno rosso• il succo di due limoni• un ciuffo di prezzemolo• un rametto di menta• olio extravergine q.b.• saleSciacquiamo l'amaranto e poi bolliamolo in acqua salata per 30 minuti, finché i chicchi risulteranno morbidi. Nel frattempo laviamo e tagliamo a dadini i pomodori, i peperoni e il cetriolo, affettiamo la cipolla sottilmente e tritiamo il prezzemolo e la menta. Quando l'amaranto sarà pronto scoliamolo e lasciamolo raffreddare un po'. Quindi uniamolo alle verdure e mescoliamo bene. Aggiungiamo quindi l'olio e il succo dei limoni, mescoliamo bene e lasciamo il tabulè di amaranto in frigo per almeno due ore prima di servirlo in tavola.
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