Sintomi intolleranza alimentare

Cos’è l’intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio è una reazione anomala dell'apparato digerente, che manifesta i suoi sintomi intolleranza alimentare poiché l’organismo è privo o carente dell’ enzima "Lattasi", normalmente prodotto dall’intestino tenue, che permetterebbe di digerire il lattosio, uno zucchero complesso, scindendolo in due zuccheri semplici: glucosio e galattosio. Poiché il lattosio non viene digerito, viene aggredito dalla flora intestinale producendo enormi quantità di idrogeno, anidride carbonica e metano che generano gonfiore intestinale, crampi addominali, flatulenza e diarrea. Una parte dell’idrogeno prodotto invece viene assorbito dal colon e l’organismo riesce ad eliminarlo attraverso la respirazione. Normalmente l’enzima lattasi è presente nei neonati e va scomparendo con la crescita, in età scolare o prescolare, fino a sparire del tutto intorno ai 20 anni. L’assenza di enzima lattasi però può presentarsi fin dalla nascita, poiché la produzione di questo enzima è determinata da un cromosoma, quindi è scritta nel DNA. In Italia oltre il 50% della popolazione presenta sintomi intolleranza alimentare al lattosio.
Sintomi intolleranza al lattosio

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Come scoprire se si è intolleranti al lattosio

Intolleranza al lattosio nel mondo Ci sono due tipi di sintomi intolleranza alimentare al lattosio: quella primaria (genetica) e quella secondaria (momentanea). I test per verificare l’intolleranza al lattosio sono due: il "Breath test all’idrogeno" e il "test genetico". Il primo misura la quantità di idrogeno presente nel respiro prima dell’introduzione di lattosio nell’organismo e nelle 4 ore successive. E’ un test molto scomodo e poco affidabile. Il secondo esame possibile è il test genetico che è il più sicuro ed affidabile e per eseguirlo è necessario solo farsi prelevare un campione di saliva da cui estrarre il DNA. Poiché la produzione di questo enzima è determinata dal corredo genetico, la ricerca scientifica ha verificato che ci sono dei ceppi etnici totalmente intolleranti come ad esempio le popolazioni asiatiche e africane, mentre altri hanno subito una modificazione genetica del cromosoma responsabile della produzione di questo enzima. La popolazione nord europea, che da oltre 10000 anni si nutre di derivati caseari e latte, è diventata tollerante al lattosio. Se siete intolleranti al lattosio l’unica soluzione sarà eliminare dalla vostra alimentazione tutti i cibi contenenti questa sostanza.

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Come evitare il lattosio

Cibi contenenti lattosio Il lattosio è contenuto nel latte e di conseguenza in tutti i prodotti caseari. Occorrerà fare attenzione agli ingredienti dei cibi confezionati per escludere la presenza di latte o suoi derivati, che possono provocare se ingeriti sintomi intolleranza alimentare al lattosio. Il lattosio in realtà è presente praticamente ovunque, poiché viene utilizzato come additivo, eccipiente, colorante, dolcificante, addensante e come conservante. Evitare totalmente il lattosio è quindi quasi impossibile. Viene utilizzato dalla grande industria dell’agricoltura per lavare e conservare molti tipi di verdure come l’insalata, i broccoli, le pere, le cipolle i piselli. Inoltre viene aggiunto a tutti i cibi in scatola, a quelli surgelati, ai succhi di frutta e persino alla birra. Le dosi spesso sono minime pertanto non sempre è indicato nelle confezioni, nè viene indicata la sua presenza nel 60% dei medicinali, che invece lo contengono. La soluzione è leggere attentamente le etichette, che lo riporteranno in grassetto, evitare cibi prodotti industrialmente e acquistare le verdure direttamente dai piccoli produttori che difficilmente si prenderanno la briga di addizionarvi lattosio.


Sintomi intolleranza alimentare: Cosa mangiare

Sigle senza lattosio Se siete solo parzialmente intolleranti al lattosio potrete concedervi il lusso di qualche assaggio di formaggio, tenendo presente che durante la fase di stagionatura i formaggi tendono a perdere il lattosio, pertanto se stagionati almeno 36 mesi, come il parmigiano reggiano Dop, il grana padano Dop e il gorgonzola Dop, lo contengono in quantità minime. Un altro derivato del latte che potrete utilizzare (anche se in dosi moderate come tutti i grassi) è il burro chiarificato, che grazie alla procedura di chiarificazione perde tutto il lattosio, le proteine animali e la parte acquosa. È un alimento molto calorico ed energizzante, fonte di molti minerali e vitamine A, D, E, K. Inoltre contiene il CLA, acido linoleico coniugato, che ha un grande potere antiossidante, contrasta il colesterolo e l'accumulo di grassi nei tessuti. Potete provare a sostituire il normale latte vaccino con latte AD (ad alta digeribilità) o con latte vegetale di soia, di riso o di cocco. In commercio si trovano svariati cibi preparati senza lattosio, facilmente identificabili dal marchio lactose free o milk free, che vi permetteranno di evitare i fastidiosi sintomi intolleranza alimentare al lattosio.



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